gulag [gù-lag] nome masch. invariabile [etimologia: dal russo ĠULÀK, acronimo di G(lavnoe) u(pravlenie) lag(erej) «direzione generale dei campi di lavoro»]. [1] Nell’Unione Sovietica, campo di concentramento e di lavoro coatto per prigionieri di guerra o detenuti politici:  a causa delle cosiddette “purghe” staliniane, fra il 1929 e il 1953 vennero internati nei gulag sovietici circa 20 milioni di persone. Oggi la parola è usata anche per indicare le carceri durissime in cui sono detenuti in Russia i dissidenti politici. [2] Per estensione, luogo di sofferenza e di isolamento, in senso fisico o morale.