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femminismo

femminismo [fem-mi-nì-smo]: nome masch. (plur. femminismi) [etimologia: dal francese féminisme]. Movimento culturale e sociale che rivendica i diritti civili e politici della donna e la sua parità rispetto all’uomo, parità negata da secoli di società e di cultura maschilista e ancor più dallo sfruttamento nel sistema industriale. Il termine indica la protesta contro tutte le forme di sfruttamento e di (pretesa) inferiorità delle donne. Dalla protesta si sviluppa la richiesta di emancipazione femminile, cioè la libertà della donna di poter decidere del proprio destino e il superamento dei ruoli di moglie e di madre tradizionalmente attribuiti alle donne all’interno della società. Il femminismo ebbe inizio alla fine del XVIII secolo, quando le donne francesi, nel corso della Rivoluzione, proclamarono la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (1790), e quando in Inghilterra M. Wollstonecraft scrisse La rivendicazione dei diritti delle donne (1792):   le suffragette di inizio secolo, che si battevano per la concessione del suffragio (cioè del diritto di voto), le donne in fabbrica durante la prima guerra mondiale, le partigiane: sono tutte militanti del femminismo, cioè donne impegnate a dimostrare con parole e fatti di essere come gli uomini nelle capacità, nella forza d’animo, nell’intelligenza  in Italia, a partire dagli anni ’60 del Novecento le lotte del femminismo hanno portato alla ribalta importanti questioni sociali come l’istituzione del divorzio (1974), l’approvazione del nuovo diritto di famiglia che equiparava marito e moglie (1975), la depenalizzazione dell’aborto (1978) e il diritto al lavoro e all’istruzione

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