nucleo [nù-cle-o] nome masch. (plur. nuclei) [etimologia: dal latino nucleu(m), derivato da nux, nucis, «noce»]. [1] a. La parte più interna o centrale di qualcosa: questo è il nucleo della città. b. In biologia, parte centrale di una cellula, fondamentale per il suo funzionamento: il nucleo della cellula è la sua centrale di comando. c. In fisica, parte centrale dell’atomo: nel nucleo dell’atomo sono concentrate le cariche positive, dette protoni. d. In geologia, lo strato più interno del pianeta Terra: il nucleo del pianeta Terra è formato da ferro e nichel. [2] La parte iniziale, essenziale, intorno alla quale si sviluppa il resto: il verbo è il nucleo della frase. || nucleo familiare: la famiglia, nei suoi componenti fondamentali (genitori e figli). [3] Piccolo gruppo di persone che spesso ha dato origine a un’organizzazione più vasta: un nucleo di ricercatori americani sta lavorando da anni a questo progetto. [4] a. Nell’organizzazione militare, squadra, reparto di pochi uomini destinato a compiti importanti che agisce, in genere, in modo autonomo: è intervenuto il nucleo antidroga. b. Gruppo di uomini organizzato (spesso in segreto) per azioni di lotta armata o anche per azioni terroristiche: l’attentato è stato compiuto da un nucleo di terroristi.
reato [re-à-to] nome masch. (plur. reati) [etimologia: dal latino tardo reatu(m), da reus, «reo»]. [1] Ogni atto contrario alle legge e che perciò è punibile con provvedimenti presi dalla magistratura detti pene: commettere un reato, colpevole di reato. || corpo del reato: l’oggetto con cui è stato commesso un reato, o che è servito come mezzo per commetterlo, o che può dimostrarne l’esecuzione: la polizia ha trovato il corpo del reato: si tratta di un coltello.
accidente [ac-ci-dèn-te] nome masch. (plur. accidenti) [etimologia: dal part. pres. latino accidente(m), ‘che accade, succede’]. [1] Quello che accade per caso, senza una ragione apparente; avvenimento imprevisto e generalmente spiacevole: gli accidenti della vita; e a ricordarmi di quella mi tira Messina poco innanzi ricordata, dove l’accidente avvenne (Boccaccio). [2] In medicina, fenomeno morboso (cioè relativo a una malattia) improvviso e imprevisto; complicazione: ti prenderai un accidente, se esci senza ombrello; accidente cerebro–vascolare. Nel linguaggio comune, colpo apoplettico: gli è preso un accidente; di qui l’imprecazione ti venga, venisse un accidente e simili; le espressioni augurare, mandare un accidente, e l’esclamazione accidenti! [3] In senso figurato, si dice di una persona molto vivace o testarda o che crei spesso fastidi: quell’accidente di ragazzo! [4] Nella filosofia antica, qualsiasi proprietà che non faccia parte stabilmente e necessariamente di un essere (contrapposto a sostanza). [5] In musica, segno, messo davanti a una nota, che ne indica l’alterazione, ascendente o discendente, di uno o di due semitoni: diesis (♯) e doppio diesis (alterazioni ascendenti), bemolle (♭) e doppio bemolle (alterazioni discendenti), bequadro (♮) (alterazione annullata).